Omaggio di De Roberto a Profeta

Il Dottor Ottavio Profeta

Caro e gentile amico, Lunedì 30

Vi ho aspettato, iersera, ma vedendo che si faceva tardi, mi rammentai del concerto sull’organo di Donato del Piano e pensai che molto probabilmente sareste andato a sentirlo. Ora non si quando avrò il piacere di rivedervi, e mi mancano le forze per salire fino a voi, avendo passata una settimana terribile ma non voglio più tardare a dirvi che ho letto i vostri saggi e che ne ho riportato una impressione di profondo compiacimento; perché le vostre pagine rivelano un impegno forte, smagliante, originale, ricchezza e fantasia e acutezza di osservazione, sincerità e delicatezza di sentimento, larghezza e sicurezza di tocco, padronanza della lingua: tutte quelle doti con le quali quando si trova il grande argomento, si fanno le opere grandi. Più e meglio vi dirò a voce per oggi lasciate che affettuosamente vi abbracci, il vostro De Roberto."

Francesco Paolo Giordano, Procuratore della Repubblica

Ringrazio il dottore Francesco Paolo Giordano (già Procuratore della Repubblica, studioso di storia siciliana e locale, autore di due poderosi studi sui nostri compaesani aidonesi protagonisti del Risorgimento: Filippo Cordova e Vincenzo Cordova Savini) per avermi permesso di aggiungere questo documento alle pagine web che ho dedicato ad Ottavio Profeta. Lo introduco con le parole tratte dal post che lo stesso Giordano ha pubblicato sulla sua pagina Facebook.

"Lettera autografa di Federico De Roberto allo scrittore aidonese Ottavio Profeta. E’ senza data ma potrebbe risalire agli ultimi anni di vita del grande autore dei Viceré (perché accenna al fatto che non ha le forze per recarsi a casa di Profeta) e sicuramente all’epoca successiva all’avvento del fascismo (infatti dà del voi a Profeta), quindi fra il 1922 e il 1927, molto probabile intorno al 1925, quando si è consolidato il regime. De Roberto elogia Profeta per la forza dell’immaginazione, per l’acutezza della sua osservazione e la padronanza della lingua, evidentemente l’ha inquadrato come più vicino a lui, narratore “psicologico” piuttosto che al puro “verista” Verga. Profeta poi commemorerà dopo la morte nel 1927 il grande De Roberto ad un convegno organizzato a Catania dal PNF. La lettera fu pubblicata da Profeta stesso all’interno del suo saggio breve del 1939 intitolato Pirandello e De Roberto."