Aidone: Itinerario Francescano

Aidone non è solo il Museo Archeologico e Morgantina ma si offre al visitatore con un centro storico ricco di panorami mozzafiato e monumenti di pregio. Su questo blog ho già pubblicato delle proposte di itinerari  lungo il centro storico che possono essere percorsi e gustati in un paio di ore o mezza giornata. Ma quello che propongo qui è, come si suol dire, una visita a tema: riscoprire, attraverso le chiese e i conventi, la presenza dei Francescani in Aidone tra il XVI e il XIX secolo. Chi mi vorrà seguire, spero anche per una passeggiata non solo virtuale, troverà in questa pagina una presentazione generale; i singoli luoghi - San Michele, San Francesco dei Cappuccini, Sant'Anna - vengono approfonditi in singole pagine che si aprono cliccando sui testi sensibili. Spero di essere stata credibile nella ricostruzione della storia e nella descrizione dei manufatti, per quanto sia possibile e con le fonti che abbiamo.  

Aidone. San Francesco presso i Cappuccini XVII SEC.

Aidone: Passeggiata tra i luoghi francescani

Se vogliamo percorrere un itinerario “diverso” invito a visitare i luoghi francescani: quei ruderi, quelle chiese che stanno sotto i nostri occhi da sempre ma che vi propongo di leggere ed interpretare in una chiave diversa, contestualizzata alla loro vita e al messaggio di cui erano portatori.

Nel Seicento, in piena Controriforma, la Sicilia, in tutti i suoi comuni anche quelli di piccole dimensioni, fu al centro di una grande opera di proselitismo da parte di molti ordini religiosi, soprattutto Francescani e Gesuiti (questi ultimi soprattutto nelle città), che hanno lasciato testimonianze notevoli e hanno connotato la crescita stessa delle città e dei borghi.

La presenza dei francescani in Aidone inizia a metà del ‘500. Nel 1545 la prima comunità si insedia nell’ex ospizio dei benedettini di San Michele e intitola la chiesa annessa a San Francesco Serafico. Nel 1611 il Capitolo della Provincia cappuccina di Siracusa autorizza la fondazione di un convento cappuccino in Aidone, con la annessa chiesa dedicata a San Francesco; nel 1623 viene fondato ad opera di Tognoletto il convento di Santa Maria di Gesù degli Osservanti, adiacente alla chiesa di Sant’Anna. La loro presenza si protrarrà fino alle leggi del Regno d'Italia, emanate tra il 1866 e il 1867, a seguito delle quali i frati verranno cacciati e i conventi entreranno nella disponibilità dei comuni con diversi destini: San Michele era già stato abbandonato due secoli prima per altre decisioni. Il convento dei Cappuccini verrà convertito in orfanotrofio mentre quello di Sant’Anna, venduto all’asta, sarà abbandonato all’incuria e allo smantellamento delle sue strutture edilizie e certamente anche alla dispersione dei suoi beni.

Scopriremo come due chiese e due conventi francescani costruiti a pochi anni di distanza gli uni dagli altri siano notevolmente diversi tra loro: nell'archittetura, negli arredi, nel messaggio che vogliono veicolare. I cappuccini si attengono rigorosamente al canone, che rispecchiava anzittutto la scelta della povertà, quindi linee rigorose, uso di materiali poveri, pietra, stoffa, con preferenza per il legno che abbondava nella selva che occuppava il sito scelto, la presenza della cripta che doveva accogliere i frati dopo la morte  e quindi la familiarità con "sorella Morte", la preferenza nei quadri e nelle statue di santi francescani da imitare nella loro santità ma anche nella vita quotidiana. Dall'altra parte c'è l'eleganza e la luminosità del chiostro degli Osservanti/Riformati con l'altare di marmo intarsiato, le stesse cornici maestose di marmo o legno finemente decorate, il Crocifisso e la tela di Sant'Anna commissionati ad artisti icone del tempo: Frate Umile da Pretralia e la bottega di Pietro Novelli. I quadri, in genere, sono molto grandi e si sceglie di rappresentare  i principi  fondanti della chiesa e della storia francescana:  l'Immacolata, ad esempio, che stava molto a cuore ai Francescani fin dalle origini, L'Eucarestia, l'Indulgenza ed il perdono, nella rappresentazione del Perdono di Assisi; la presenza delle tante tombe dei benefattori, aristocratici e notabili, lungo le pareti e sotto il pavimento.  Ma ci sono anche elementi che li accomunano: la scelta del sito in posizione periferica, non più romitaggio ma abbastanza vicini al centro abitato per mantenere un rapporto di prossimità con i fedeli, l'ambiente boschivo, la "selva", che circondava i due conventi, la semplicità delle chiese a capanna e ad aula unica, le facciate dalle linee essenziali, i portali dall'aspetto lineare, senza nessuna decorazione, affiancati dalla porticina che fa accedere al convento. 

"Essere monaco di cerca" è una espressione usata comunemente nel nostro dialetto di Aidone per indicare una persona che cerca sempre di sfruttare la generosità e la disponibilità degli altri, si usa in modo ironico e negativo; è una delle tracce della presenza dei frati mendicanti che resta nella memoria del popolo insieme alla frequenza dell'uso del nome Francesco (Francisch', Cicch'/Cicca, Cicc', Ciccìn'/ Cìccina) che fa concorrenza a Giuseppe e Lorenzo e Filippo.

Sarebbe interessante una ricerca storica sugli effetti della presenza di queste comunità di frati sulla vita della nostra cittadina; contemporaneamente in Aidone agivano anche i carmelitani del vicino convento di San Pietro, le domenicane di santa Caterina, i domenicani di San Vincenzo Ferreri, alias San Domenico. Le nostre strade percorse da frati e monaci è un immaginario che non appartiene ai moderni aidonesi che vi hanno incontrato al massimo sparuti preti secolari. Sono rimasti in piedi quei conventi riconvertiti in scuole (San Pietro dei Carmelitani che non fu mai abbandonato ma convertito prima in Scuola elementare femminile e poi in scuola Media, è ancora utilizzato come Biblioteca e per alcuni uffici comunali. San Domenico, il cui convento fu adibito fino agli anni 50 del 1900 a scuola elementare maschile e poi venduto e demolito; sul suo sito è nato un edificio con finalità multiculturali. Il convento dei Cappuccini che ospitò un orfanotrofio. Del convento quello di Santa Caterina, a Battìa, restano solo poche tracce visibili nei cantonali. 

Itinerario Francescano

Cominciamo la nostra passeggiata come sempre dalla piazza Umberto, il cuore del centro storico antico su cui si affacciano il Municipio, la chiesa di San Leone Papa e il palazzo della “Principessa”. Da qui ci inoltriamo dalla stretta via Senatore Camerata verso il rudere di San Michele. (Oppure, se arriviamo dalla SS.288, parcheggiamo direttamente in piazza Sant'Anna e iniziamo la visita dalla chiesa di sant'Anna e dal suo chiostro, procediamo per il convento dei Cappuccini seguendo la segnaletica per il Museo Archeologico, che si trova all'interno dell'ex convento e poi procediamo verso San Michele e da qui in Piazza Umberto.) La chiesa dei Cappuccini è visitabile negli orari di apertura del Museo Archeologico, la chiesa di sant'Anna è aperta in genere dalle 16 in poi, conviene prenotare al numero 0935 87825.   Vai alla MAPPA

      Aidone - Rudere di San Michele

      SAN MICHELE

      Procedendo sempre a sinistra lungo la via Sen. Camerata, ci ritroviamo in una piazzetta dalla quale si apre un bellissimo panorama sulla Piana di Catania e l’Etna, sovrastata dal magnifico rudere di una torre campanaria, quello che resta dell’antica chiesa e del convento di San Michele. Nato come Ospizio dei Benedittini nel XIV o XV sec. viene occuppato dai Frati minori conventuali nel 1545 e da questi abbandonato nel XVI sec. Tutta l'area del convento e della chiesa sono occupate da case private. Resta in piedi la torre campanaria dalle eleganti false finestre disegnate dagli archi a sesto acuto  che poggiano su esili colonne con capitelli corinzi. In una delle finestre si individua ancora la figura di un angelo in bassorilievo, con molte probabilità San Michele.  Clicca qua sopra se vuoi saperne di più

      Chiesa e convento dei Cappuccini

      IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI E LA CHIESA DI SAN FRANCESCO

      Procedendo per via San Michele e poi  via Cordova Boscarini si arriva al Largo Torres Truppia dove si affaccia la vecchia Scuola Elementare e il convento dei Cappuccini che, con la chiesa di San Francesco, ospita il Museo Archeologico Regionale. Imperdibile la visita al Museo ma non va trascurata la chiesa, un vero museo nel museo, oggi è la sede della biglietteria nonchè sala conferenze, vale la pena soffermarvisi.. La chiesa restaurata negli anni Ottanta conserva perfettamete i caratteri del Canone Cappuccino nelle strutture e negli arredi, nel puro spirito della povertà francescana.   Costruita nel 1612 fu abitata dai frati fino alla loro cacciata a seguito delle leggi 1866/1867 del nuovo Regno d'Italia.  Clicca qua sopra se vuoi vuoi saperne di più

      CHIESA DI SANT'ANNA E RUDERE DEL CONVENTO DEGLI OSSERVANTI

      Percorrendo la via Gianfilippo Calcagno giungiamo alla Piazzetta del Carmine; per raggiungere Sant'Anna imbocchiamo subito a sinistra la via Fratelli Palermo percorrendola fino in fondo e quindi, a destra dalla via Sant'Anna, risaliamo fino alla piazza omonima. Qui prospetta la facciata compatta, nelle sue linee severe, della chiesa di Sant'Anna e quel che resta del Convento di Santa Maria del Gesù  voluto dai Padri Osservanti e costruito dal padre Tognoletto nel 1623. All'interno della chiesa si conserva uno dei più belli ed interessanti tra i Crocifissi scolpiti da Frate Umile di Petralia, e molte altre opere tra cui una grande tela della Sacra Famiglia insieme a Sant'Anna e San Gioacchino, forse di Pietro Novelli o della sua bottega; interessanti i due magnifici altari gemelli: il più prezioso in intarsio di tessere di marmo bianco e nero e l'altro in finto intarsio ottenuto a pittura. All'interno della sacrestia c'è un bellissimo armadio secentesco a palchetti  di legno intarsiato, opera della scuola di Fra' Innocenzo da Petralia. All'ingresso si può ammirare un'acquasantiera di scuola gaginesca.  Clicca qua sopra se vuoi saperne di più

      Contributi

      - Gioacchino Mazzola "Storia di Aidone" 1913 e le sue citazioni da Rocco Pirri, Antonio Mongitore, Vito Amico, Tomaso Falzello; 

      - Angelo Varisano “Il convento dei Frati Cappuccini e l’attigua chiesa di San Francesco in Aidone in “Museo Archeologico di Aidone – Catalogo” Ass.to Regionale BB. CC. AA. e PI a cura di Carmela Bonanno 2008);  

      - Enrico Caruso "San Lorenzo in Aidone" 2012  E.F.C.

      LEXICON CAPUCCINUM: Aidone

      - Padre Francesco di Aidone Predicatore Cappuccino” in “Memorie storiche dei frati minori cappuccini della provincia monastica di Siracusa, raccolte e pubblicate dal M.R.P. Samuele Cultrera Ministro Provinciale della stessa. 1895” riportato sul sito IlCristoTuttamore.blogspot

      Ringrazio

      - Vincenzo Impellizzieri per avermi messo a dispozizione i materiali da lui raccolti, tra cui la trascrizione del manoscritto del Canonico Luciano Palermo (1879)

      - Umberto Di Grazia. Ho consultato le sue ricerche e le citazioni pubblicate su Facebook , lo ringrazio per averle messe a disposizione di tutti.

      -  il mio giovane amico fra Angelo Minacapilli, frate cappuccino, per l'aiuto che mi ha dato nel tentativo di individuare temi e personaggi rappresentati in alcuni quadri e di avermi chiarito alcuni passaggi della complicata, lunga storia dei francescani e dei vari ordini al loro interno.

      - Don Angelo Ventura, parroco della chiesa di Sant'Anna per la disponibilità e per l'amore che mette ogni giorno nel rendere la chiesa più bella ed accogliente e per l'attenzione che mette nel recuperare opere che negli anni sono rimaste sepolte nei cassetti e nei magazzini. Penso ai pannelli dipinti della vecchia antiporta, al quadro di San Francesco e a quello di san Pasquale, alla riapertura della porta della sacrestia, etc. 

      Sarò disponibile e grata a quanti vorranno apportare il loro contributo o il loro dissenso, che continuerò a pubblicare in questa pagina.

      Franca Ciantia