Aidone - Rudere di San Michele

San Michele alias San Francesco Serafico

Cominciamo la nostra passeggiata come sempre dalla piazza Umberto, il cuore del centro storico antico su cui si affacciano il Municipio, la chiesa di San Leone Papa e il palazzo della “Principessa”. Da qui ci inoltriamo sulla stretta via Senatore Camerata. Procedendo sempre a sinistra, per la via San Michele, ci ritroviamo in una piazzetta dalla quale si apre un bellissimo panorama sulla Piana di Catania e l’Etna, di fronte il magnifico rudere di una torre campanaria, quello che resta dell’antica chiesa e del convento di San Michele. La costruzione, in blocchi di pietra calcarea, è scandita da tre ordini di finte finestre. Gli archi a sesto acuto poggiano su eleganti colonnine sormontate da capitelli corinzi, le finestre sono di dimensioni diverse, più larghe quelle del piano inferiore. Sul lato settentrionale nell’ordine inferiore le finte finestre sono quattro, (nella foto) nella seconda da destra si vede un bassorilievo, nel quale, facilmente, si individua una figura angelica, probabilmente l’arcangelo Michele. Nella parte interna sono ancora visibili delle aperture murate forse quelle che portavano all’ultimo piano della torre, in buona parte crollato.

La storia. Tra il Cinquecento e Seicento, nel pieno della temperie della Controriforma, la Sicilia come il resto d’Italia sono interessati dall’intensa attività degli Ordini Francescani che fondano conventi e chiese anche nei borghi più sperduti. In Aidone arrivano relativamente tardi e come tradizione i conventi vengono costruiti nelle zone periferiche, se non fuori le mura (nel 1612 quello dei Cappuccini e nel 1645 quello dei padri Osservanti).

Il più antico è quello che noi oggi conosciamo come di San Michele Arcangelo, dal rudere della Torre Campanaria sopra descritta. Le fonti, poche per la verità (Giovanni Mulè Bertoldo e Rocco Pirri citati da Mazzola, Scopazzo da Caruso) ci dicono che nel 1545 l’ospizio dei Benedettini di San Michele viene intitolato a San Francesco e diventa sede dei Frati Minori Conventuali di san Francesco Serafico. Al convento di San Michele apparteneva pure la chiesa e il convento rurale di san Francesco in Contrada Bisconti, nella zona Archeologica di Morgantina, l'area dove furono ritrovati i sacelli di un'area sacra agli dei ctonii. 

Il convento di San Michele, quindi, nasce come ospizio dei Benedittini  tra il XIV e il XV sec., solo a metà del XVI sec. viene occupato dai Francescani e ne diviene il primo avamposto nel nostro territorio.  Tra il 1647 e il 1665, a seguito della Bolla Instaurandae regularis disciplinae (1652) di Innocenzo X, che ordinava la chiusura dei conventi le cui condizioni economiche non potessero garantire il sostentamento di almeno sei religiosi, il nostro viene soppresso. I beni soppressi passarono sotto la giurisdizione dell’ordinario del luogo che da quel momento ne diventò l’unico amministratore. I beni potevano essere alienati e le risorse destinate alla fondazione di seminari e in genere destinati all’istruzione di clero e laici. Questo ci fa capire come tutta l’area del convento sia stata venduta per essere adattata a private abitazioni.